Deepfake e chatbot, serve educazione finanziaria per difendersi: i dati del Crif
Secondo una ricerca del Crif, presentata in occasione dell’evento Tomorrow Speaks 2025, quello attua 2025-11-27 17:1:41 Author: www.cybersecurity360.it(查看原文) 阅读量:5 收藏

Secondo una ricerca del Crif, presentata in occasione dell’evento Tomorrow Speaks 2025, quello attuale è l’anno delle truffe finanziarie online, mentre l’innovazione tecnologica compie passi da gigante ed evolvono continuamente le tecniche fraudolente.

Famiglie e aziende sono il bersaglio preferito di deepfake vocali (contenuti digitali manipolati, generati mediante l’AI generativa) e chatbot malevoli, truffe online che l’intelligenza artificiale rende sempre più realistiche e complesse da rilevare.

“Se nel 2025 oltre la metà degli intervistati resta vulnerabile alle truffe online non è ‘ingenuità digitale’, ma è il conto che paghiamo dopo anni di sicurezza scaricata sull’utente e brochure sull’educazione finanziaria usate più per marketing che per reale formazione”, commenta Sandro Sana, Ethical Hacker e membro del comitato scientifico Cyber 4.0.

Sono reati che costituiscono minacce in grado di provocare l’erosione della fiducia nel campo dei servizi finanziari. Attraverso minacce sempre più sofisticate ed evolute, come il phishing, il vishing e social engineering, sfruttando vulnerabilità per colpire i consumatori.

“I dati che emergono dal rapporto sono allarmanti”, commenta Pierluigi Paganini, analista di cyber security e Ceo Cybhorus.

La ricerca del Crif: chi sono le vittime di deepfake vocali e chatbot

CRIF, SDA Bocconi e Assofin hanno condotto uno studio che si sviluppa attorno all’Indicatore di Protezione dalle Frodi (Ipf), un tool che contribuisce a misurare la preparazione e resilienza dei consumatori nei tentativi di truffa online.

Oltre la metà delle persone è potenzialmente esposta a rischi, ma questa condizione è migliorabile.

Infatti, chi è stata vittima di un primo tentativo di frode tende a ricadere nella fascia intermedia di rischio. Invece è più resiliente chi vanta un’istruzione più alta o un reddito superiore.

Ma, secondo Sandro Sana, “se chi ha più reddito e istruzione è più protetto, significa che la frode digitale è già una nuova disuguaglianza sociale. O banche, finanziarie e istituzioni investono davvero in educazione continua e controlli seri, oppure continueremo a stupirci delle statistiche… tra un phishing e un deepfake andato a segno”.

Dunque, la resilienza alle truffe dipende da un mix di tecnologia, conoscenza e responsabilità personale.

La maggiore consapevolezza di chi impara a riconoscere i segnali di rischio e gestisce con cautela i propri strumenti digitali, rende le persone più resilienti e quindi meno esposte ai rischi.

“Attacchi potenziati da AI (deepfake vocali, chatbot) trovano impreparati i consumatori italiani. Non sorprende che i profili più resilienti siano quelli con istruzione elevata o redditi alti, individui evidentemente con una migliore educazione finanziaria e digitale”, mette in evidenza Paganini: “Il 27% degli intervistati ha subito frodi digitali (furto dati, credenziali bancarie), mentre oltre la metà (54%) presenta protezione parziale o fragile”.

I dettagli

Questa ricerca si allinea con statistiche recenti. Infatti “il Crif rileva 1,2 milioni di alert furto dati nel 2025, con frodi che sfruttano l’intelligenza artificiale in ascesa, un trend osservato anche dalle principali aziende di sicurezza informatica e dalle forze dell’ordine.

Il Rapporto CERTFin 2025 indica che il social engineering causa il 76% delle frodi retail efficaci, con furti di credenziali al 0,315% dei clienti retail (+125% nei deepfake per onboarding)”, mette in guardia Paganini.

Come mitigare i rischi

Secondo lo studio del Crif, l’educazione finanziaria rappresenta un moltiplicatore di protezione e un motore trasversale della resilienza antifrode.

La ricerca invita gli istituti finanziari e di credito a rafforzare la capacità di difesa preventiva del sistema mediante tecnologie avanzate e competenze umane.

Infatti, da un lato, per mitigare i rischi, occorrono investimenti in strumenti di analisi avanzata (intelligenza Artificiale per il rilevamento di anomalie, per monitorare le transazioni in tempo reale, presidi biometrici e soluzioni di analisi comportamentale), al fine di individuare tempestivamente e bloccare tentativi di frode sofisticati.

Dall’altro lato, occorre alzare il livello di educazione finanziaria e digitale delle persone grazie a programmi di formazione diffusa, campagne informative e simulazioni di attacco, per aumentare la consapevolezza dei consumatori e prepararli ad affrontare le minacce.

L’obiettivo è la protezione degli utenti, aziende e operatori dai costi finanziari e reputazionali delle frodi, potenziando al contempo la resilienza complessiva del sistema finanziario digitale.

“Per fa fronte all’aumentata pressione sui consumatori italiana è necessario agire lungo due assi principali, quello tecnologico e quello ‘umano’”, conclude Paganini: “Sul fronte tecnologico occorre dotarsi di una nuova generazione di soluzioni che combinano processi di antifrode basati su IA, biometria e monitoraggio real-time.
Sul fronte umano è necessario promuovere attività che innalzino il livello di educazione finanziaria e digitale dei consumatori.

In un contesto di 55.810 crimini informatici (+10,8% sul 2024) e perdite oltre 1,1 miliardi di dollari, è cruciale elevare consapevolezza per preservare fiducia nel sistema finanziario digitale”.


文章来源: https://www.cybersecurity360.it/news/deepfake-e-chatbot-serve-educazione-finanziaria-per-difendersi-dalle-frodi-online-i-dati-del-crif/
如有侵权请联系:admin#unsafe.sh