La centralità dello smartphone nell’ecosistema digitale globale ha trasformato la nozione di sicurezza da esigenza tecnica a fattore di fiducia.
L’accesso ai servizi non è più soltanto questione di provisioning (il processo di configurazione e fornitura delle risorse IT), ma implica processi di autenticazione, gestione delle identità e protezione dell’esperienza utente.
Durante il webinar Why Entitlement Is Mission-Critical for Mobile Operators, organizzato da Mobile World Live, diversi operatori e analisti hanno sottolineato come il ruolo dell’entitlement (i permessi e i diritti di accesso concessi a utenti, app e sistemi) stia cambiando, diventando un vero e proprio layer di identità digitale.
Secondo l’agenda del panel, l’entitlement non deve essere inteso unicamente come strumento di provisioning, cioè come meccanismo che abilita l’attivazione di un servizio. Viene descritto invece come «un layer di identità e fiducia», che permette di stabilire se un dispositivo o un utente può accedere a determinate risorse e in quali condizioni.
Questa trasformazione concettuale implica che i sistemi tradizionali di controllo, pensati per garantire la corretta erogazione di un piano voce o dati, siano oggi chiamati a gestire un perimetro più ampio, che include smartphone, wearable e dispositivi connessi di nuova generazione.
L’accesso sicuro allo smartphone diventa così parte integrante di un framework più vasto di gestione delle identità digitali.
L’intervento di Christian Dantas Teles, responsabile marketing dell’innovazione di Claro Brasile, ha mostrato come l’abilitazione dei servizi passi attraverso controlli puntuali: «Quando si tratta di autorizzazione e controllo degli accessi, il sistema convalida se un abbonato o un dispositivo può attivare, scaricare o utilizzare un profilo».
L’effetto è duplice: da un lato, l’utente percepisce una maggiore semplicità nell’attivazione di un nuovo servizio, dall’altro l’operatore può garantire che solo i clienti autorizzati accedano a piani avanzati come il 5G o il VoLTE.
La fiducia che deriva da questo tipo di gestione è il presupposto per sostenere la diffusione di smartphone sempre più integrati con applicazioni bancarie, sanitare o di identità digitale.
Il concetto di accesso sicuro allo smartphone non si limita al dispositivo in sé, ma si estende a tutto l’ecosistema connesso. L’agenda del webinar richiama esplicitamente l’importanza dell’entitlement nel supportare non solo i servizi diretti agli utenti mobili, ma anche la crescita di settori come i wearable (la tecnologia indossabile come smartwatch, occhiali smart o visori) e i veicoli connessi.
Per i wearable, la possibilità di condividere lo stesso numero di telefono tra smartphone e smartwatch dipende dalla corretta gestione delle autorizzazioni, evitando attivazioni non conformi o utilizzi fraudolenti.
Per il mondo automotive, la connessione di un veicolo alla rete mobile richiede un livello di sicurezza ancora più stringente, perché coinvolge dati sensibili e funzioni critiche per la sicurezza stradale.
In entrambi i casi, la fiducia nell’accesso e la protezione delle identità diventano fattori determinanti per lo sviluppo di nuovi modelli di business.
Anche i servizi OTT (Over-The-Top ovvero piattaforme e applicazioni che forniscono contenuti digitali), che si appoggiano a dispositivi mobili come canale primario di fruizione, necessitano di infrastrutture in grado di garantire autenticazioni rapide e sicure.
Un altro punto evidenziato da Dantas Teles riguarda il legame tra sicurezza e semplicità di utilizzo: «Quando un cliente acquista un nuovo iPhone e attiva il piano tramite Quick Transfer, è il sistema di entitlement che abilita questa funzione».
La sfida per gli operatori è bilanciare la rapidità dell’attivazione, fondamentale per la soddisfazione dell’utente, con la rigidità dei controlli necessari a ridurre il rischio di frodi.
In mercati con decine di milioni di clienti, la capacità di prevenire attivazioni abusive e di mantenere standard elevati di affidabilità rappresenta un requisito essenziale.
In questo senso, l’accesso sicuro allo smartphone non è più soltanto un tema di protezione individuale, ma diventa una questione di gestione delle masse: milioni di profili digitali che si collegano, si disconnettono, cambiano dispositivo e richiedono nuove autorizzazioni in tempo reale.
Il dibattito del webinar ha messo in luce anche la necessità di soluzioni scalabili. Come ha sottolineato Dantas Teles, «in Messico, in Brasile, in Argentina o in Colombia, ognuno degli operatori delle filiali lavora in modo diverso. E poiché il sistema è basato su América Móvil, la capacità di essere scalabile e adattato a ciascuno dei Paesi funziona correttamente».
Questa capacità di adattamento è cruciale in vista delle prossime evoluzioni tecnologiche, come il network slicing (che permette di segregare la rete e i servizi offerti per offrire una maggiore protezione dagli attacchi cyber) o le prime implementazioni legate al 6G.
Ogni innovazione che richiede la gestione di nuove tipologie di accesso deve poggiare su un’infrastruttura capace di riconoscere l’utente e di garantirne la legittimità in tempo reale.
L’accesso sicuro allo smartphone diventa quindi la base di un modello che non guarda soltanto all’oggi, ma prepara il terreno per servizi che nei prossimi anni potrebbero diventare centrali nell’economia digitale globale.