C’è tempo fino al 14 ottobre 2025 per partecipare alla consultazione pubblica sul pacchetto di riforme Digital Omnibus che la Commissione europea ha avviato lo scorso 16 settembre 2025.
L’obiettivo è quello di semplificare e armonizzare le normative digitali esistenti: un’iniziativa che interessa ambiti come la governance dei dati, la cyber security, l’intelligenza artificiale e gli strumenti di tracciamento. Facciamo il punto.
L’esito di questi lavori riguarderà la segnalazione degli incidenti, la gestione delle informazioni personali nei processi automatizzati e la trasparenza degli strumenti di tracciamento, grazie a norme rafforzative della coerenza applicativa, pur preservando livelli essenziali di sicurezza e privacy.
Nel settore della cibersicurezza sappiamo che c’è un significativo onere per le imprese derivante dagli obblighi di segnalazione degli incidenti e delle violazioni dei dati, previsti da diverse norme a livello dell’UE (di natura orizzontale o nell’ambito di quadri settoriali), e dal loro recepimento a livello nazionale.
Per questi motivi, sono necessarie misure immediate per semplificare la conformità ai requisiti e per disciplinare l’uso degli strumenti di segnalazione, mantenendo nel contempo un’elevata protezione della cibersicurezza.
Gli obiettivi della consultazione pubblica avviata dalla Commissione UE sul pacchetto di normative Digital Omnibus sono la riduzione dei costi e la semplificazione burocratica.
Vediamo nel dettaglio.
L ‘obiettivo generale è quello di ridurre i costi sostenuti per la compliance, dalle imprese, dalle amministrazioni e dai cittadini dell’Unione europea, in relazione all’accesso, all’uso e alla condivisione dei dati, riducendo la frammentazione delle norme e della loro applicazione, oltre a:
Tale virtuoso obiettivo sarà perseguito anche attraverso spunti a medio termine tesi a sbloccare ostacoli burocratici.
Ciò anche grazie a portafogli europei di identità digitale robusti, assicurando tra gli altri “una valutazione accurata e continua della coerenza e dell’effetto cumulativo delle norme sull’economia digitale in Europa”, come si legge nel testo ufficiale.
La Commissione europea nel varare questo ambizioso programma di semplificazione per il corpus normativo della UE, ha pensato a questo un pacchetto omnibus per avere “Una Europa più efficace e più rapida“.
Di qui il pacchetto digitale sulla semplificazione come se fosse la prima prova di stress per l’ampio plesso normativo digitale.
Gli stakeholder (imprese, PA) sottolineano la necessità di un’applicazione coerente delle norme e di mantenere la chiarezza giuridica.
In tale contesto, il pacchetto omnibus nel settore digitale lancerà “una strategia coerente che affronterà tali preoccupazioni a più livelli: pensiamo ad esempio all’immediata razionalizzazione delle norme attraverso il pacchetto stesso (ma anche a ulteriori valutazioni, grazie all’imminente controllo dell’adeguatezza digitale), nonché alle misure a sostegno dell’applicazione armonizzata del corpus normativo e di un quadro di conformità più semplice per le imprese in Europa”. Senza ledere in alcun modo i diritti e gli interessi dei cittadini.
Il pacchetto mira a semplificare e quindi a eliminare duplicazioni normative. Non solo intende anche chiarire o meglio garantire maggiore prevedibilità, in particolare per le piccole e medie imprese.
Di qui, lo strumento della consultazione pubblica aiuta a evitare che si reiterino questioni già trattate, puntando a ridurre gli oneri burocratici, spesso gravosi per le piccole medie e imprese, senza tuttavia compromettere la complessa compliance del digitale.
La proposta del pacchetto omnibus nel settore digitale si va anzitutto a collocare in una prospettiva di “snellire” anche per una privacy più moderna.
Di qui la strategia della consultazione pubblica che vorrebbe ottenere “riscontri iniziali dei portatori di interessi, su molteplici documenti di sintesi e su ulteriori interazioni dei portatori di interessi nel corso del 2025”.
L’iniziativa si basa su tre inviti a presentare contributi e su consultazioni pubbliche relative a settori normativi correlati i quali subiranno modifiche in virtù della pacchetto omnibus, e in particolare sulla governance dei dati, sulla cyber sicurezza, e sulla intelligenza artificiale, proponendo su questi tre filoni possibili misure volte a dare immediato sollievo alle imprese specialmente le PMI.
Questa consultazione rappresenta per l’Italia un’opportunità non da poco, dal momento che intende contribuire a un quadro digitale europeo più chiaro e resiliente, promuovendo best practice su crittografia, autenticazione avanzata e gestione responsabile dei dati particolari (ex sensibili).