La protezione dei dati sensibili è oggi uno dei pilastri della resilienza digitale. La crescente pressione normativa – dal GDPR al Digital Operational Resilience Act (DORA) – obbliga le istituzioni finanziarie ad adottare soluzioni che coniughino sicurezza, compliance e continuità operativa.
Un compito complesso, soprattutto quando i dati non si limitano alla produzione, ma alimentano anche ambienti di test, sviluppo e analytics.
È in questo scenario che si colloca il progetto realizzato da AD Consulting per un importante gruppo finanziario, finalista ai Cybersecurity360 Awards. La soluzione, basata su Delphix Data Platform, integra data masking e virtualizzazione dei dati per garantire conformità normativa e riduzione dei rischi di esposizione, senza compromettere la disponibilità per i team tecnici.
Un approccio che unisce governance rigorosa e agilità operativa, dimostrando come la gestione moderna dei dati possa diventare un fattore abilitante per la resilienza.
Il cliente operava in un contesto complesso e multipiattaforma, con ambienti che includevano mainframe, Oracle, Microsoft SQL e sistemi distribuiti. Nei processi di sviluppo e test, i dati sensibili venivano spesso replicati senza strumenti strutturati di protezione, aumentando il rischio di data leak.
Con l’entrata in vigore del DORA, la situazione è diventata insostenibile: occorreva garantire che anche i dati non di produzione fossero gestiti con lo stesso livello di sicurezza previsto per gli ambienti live. Al contempo, i team IT e DevOps richiedevano rapidità e disponibilità, per non rallentare cicli di rilascio e attività di analytics.
La sfida era quindi duplice: proteggere i dati e garantirne l’utilizzabilità.
Per affrontare questa complessità, AD Consulting ha scelto la Delphix Data Platform, tecnologia di riferimento per il data masking e la virtualizzazione. L’architettura adottata è ibrida e multipiattaforma, capace di interfacciarsi con sistemi legacy e moderni.
Le componenti sono orchestrate secondo principi di security by design, garantendo:
Il risultato è una piattaforma che fornisce copie virtuali dei database, già mascherate, che possono essere utilizzate dai team applicativi senza rischi di esposizione.
Il progetto si è sviluppato in circa cinque mesi, articolati in più fasi: assessment e mappatura dei data asset, definizione delle regole di masking, creazione del modello di virtualizzazione, test e rilascio in produzione.
Un elemento distintivo è stato l’approccio DevSecOps: oltre alle funzioni IT (security, DBA, system admin), sono stati coinvolti stakeholder di business per garantire che le policy di governance fossero rispettate. Questo ha permesso di bilanciare sicurezza e velocità, senza sacrificare la continuità operativa.
La complessità maggiore è stata l’integrazione multi-tecnologica. Coordinare mainframe, RDBMS e ambienti distribuiti ha richiesto un lavoro puntuale di orchestrazione e tuning. La disponibilità costante dei sistemi di produzione è stata garantita grazie a un’implementazione graduale, con rilasci progressivi e verifiche continue.
L’adozione della soluzione ha prodotto benefici significativi:
In pratica, il cliente ha ottenuto un rafforzamento della postura di sicurezza senza sacrificare la produttività, anzi migliorandola.
Il valore innovativo del progetto risiede nell’aver unito data masking e virtualizzazione in un contesto multipiattaforma che comprende anche sistemi legacy. Questo approccio modulare e scalabile rende la soluzione replicabile in altri ambiti, dal banking alle fintech, fino a contesti con forte adozione di AI e sandbox di sperimentazione.
L’integrazione con pipeline CI/CD ne amplia la replicabilità in scenari ad alta frequenza di rilascio, tipici del fintech e delle banche digitali.
Inoltre, l’allineamento nativo con i requisiti del DORA fa di questo progetto un modello di riferimento per il settore finanziario, che si trova a dover conciliare sempre più spesso esigenze di compliance e innovazione.
Il progetto dimostra che la gestione avanzata dei dati può trasformarsi in un vantaggio competitivo. Non si tratta solo di evitare sanzioni o incidenti, ma di abilitare processi più rapidi e sicuri, migliorando la resilienza complessiva.
Per AD Consulting, l’esperienza con questo gruppo finanziario rappresenta un caso concreto di come tecnologie di nuova generazione possano ridurre il gap tra obblighi normativi e capacità operative.
Per l’intero settore, è la conferma che virtualizzazione e masking sono strumenti fondamentali non solo per la protezione, ma anche per l’innovazione.