Infrastrutture critiche, ecco come l’UE aumenterà la resilienza dei settori vitali
欧盟发布新指南支持CER指令,涉及能源、交通等11个关键部门,旨在加强基础设施韧性以应对危机,并促进成员国间的合作。 2025-9-15 14:46:9 Author: www.cybersecurity360.it(查看原文) 阅读量:10 收藏

La Commissione europea ha pubblicato l’11 settembre 2025 nuove linee guida dedicate al rafforzamento della resilienza delle infrastrutture critiche nei Paesi membri.

Le raccomandazioni sono contenute in una Comunicazione ufficiale e si collocano all’interno del quadro normativo delineato dalla Direttiva sulla resilienza dei soggetti critici (Critical Entities Resilience Directive, Direttiva (UE) 2022/2557).

L’iniziativa mira a ridurre le vulnerabilità strutturali, organizzative e tecnologiche e a garantire la continuità dei servizi essenziali anche in presenza di eventi estremi o situazioni di emergenza che possano colpire simultaneamente più settori.

Linee guida UE a supporto della direttiva CER

La Direttiva CER, adottata a fine 2022 ed entrata in vigore il 16 gennaio 2023, stabilisce un insieme di obblighi per gli Stati membri in materia di protezione delle entità critiche.

Il testo prevede che ciascun Paese individui le infrastrutture rientranti tra quelle considerate essenziali, conduca valutazioni regolari dei rischi e sviluppi strategie nazionali specifiche.

Gli Stati sono inoltre tenuti a istituire autorità competenti incaricate di supervisionare il rispetto dei requisiti e a predisporre meccanismi di cooperazione e scambio di informazioni con la Commissione e con gli altri Paesi dell’Unione.

Le linee guida hanno lo scopo di supportare concretamente l’attuazione della Direttiva, fornendo indicazioni pratiche uniformi per le attività di identificazione, valutazione e reporting.

Settori vitali interessati dalle linee guida UE

Il documento interessa undici settori considerati fondamentali per il funzionamento dell’Unione:

  1. energia,
  2. trasporti,
  3. approvvigionamento di acqua potabile,
  4. gestione delle acque reflue,
  5. produzione e distribuzione alimentare,
  6. banche,
  7. infrastrutture digitali,
  8. pubblica amministrazione,
  9. sanità,
  10. spazio,
  11. infrastrutture finanziarie.

La Commissione richiama l’attenzione sulla necessità di un approccio comune nell’individuazione delle entità critiche, così da garantire un livello minimo di coerenza tra gli Stati membri e favorire la costruzione di strategie nazionali confrontabili.

Le linee guida contengono, inoltre, strumenti per un approccio strutturato alla segnalazione dei risultati delle valutazioni di rischio, attraverso modelli che consentono di uniformare la raccolta dei dati e migliorare la trasparenza del processo.

Resilienza delle infrastrutture critiche: un pilastro per la UE

Il riferimento politico e strategico dell’iniziativa è la Strategia europea per la sicurezza interna, che comprende il programma ProtectEU. All’interno di questo quadro, la resilienza delle infrastrutture critiche è considerata un pilastro della stabilità politica ed economica dell’Unione.

La Commissione sottolinea l’importanza di una trasposizione tempestiva e corretta della Direttiva, affinché gli Stati membri possano ridurre le vulnerabilità, migliorare le capacità di prevenzione e garantire la continuità dei servizi essenziali anche in caso di crisi dovute a catastrofi naturali, attacchi terroristici o emergenze sanitarie.

L’esperienza recente della pandemia e di eventi climatici estremi ha mostrato come disfunzioni in un settore possano propagarsi rapidamente in altri ambiti, rendendo indispensabile un approccio coordinato.

Resilienza come processo ciclico

Un elemento centrale delle linee guida è la definizione della resilienza come processo ciclico. Tale processo inizia con l’analisi dei rischi, prosegue con l’adozione di misure tecniche e organizzative, e si completa con un monitoraggio costante dei risultati e con l’aggiornamento delle strategie in base alle evidenze raccolte.

L’obiettivo è superare una logica di intervento basata unicamente sulla gestione dell’emergenza, introducendo pratiche di prevenzione, valutazione anticipata e condivisione delle informazioni.

In questo senso, la Commissione invita gli Stati a sviluppare sistemi di raccolta dati comparabili, in grado di sostenere la cooperazione transnazionale e l’elaborazione di scenari comuni.

Il ruolo degli operatori privati

Particolare attenzione viene posta al ruolo degli operatori privati. Gran parte dei servizi essenziali dell’Unione è infatti gestita da soggetti economici, i quali devono essere inclusi nei processi di pianificazione e prevenzione.

Le linee guida suggeriscono di rafforzare i meccanismi di confronto e di scambio di buone pratiche, sia all’interno dei singoli settori sia in un’ottica intersettoriale.

Il coinvolgimento diretto delle imprese e delle infrastrutture private è considerato indispensabile per garantire la continuità delle attività, ridurre i rischi di interruzione e consolidare la capacità di risposta a livello europeo.

Il documento evidenzia, inoltre, la necessità di evitare approcci divergenti che potrebbero generare frammentazione.

La Commissione ribadisce che l’obiettivo è costruire un sistema europeo di resilienza basato su criteri armonizzati di identificazione delle entità critiche e su requisiti comuni di reporting, senza compromettere la possibilità per gli Stati di adattare le misure alle specificità nazionali.

In questo quadro, l’adozione di strumenti comuni di segnalazione e la condivisione delle informazioni diventano elementi determinanti per garantire che le esperienze maturate in un Paese possano essere messe a disposizione degli altri membri, favorendo un miglioramento complessivo della capacità di prevenzione.

Da un approccio settoriale a una visione integrata

La Comunicazione sottolinea infine che la protezione delle infrastrutture critiche non riguarda soltanto la sicurezza fisica delle strutture, ma comprende l’intera dimensione organizzativa, tecnologica e di governance dei sistemi.

La resilienza viene intesa come capacità di anticipare e prevenire gli shock, assorbirne gli effetti e ripristinare rapidamente le condizioni di normalità.

In questo senso, la politica europea evolve da un approccio settoriale a una visione integrata, che tiene conto dell’interconnessione crescente tra i servizi e della natura transfrontaliera delle minacce.

Una sfida per la sicurezza degli Stati membri

L’attuazione coerente della Direttiva sulla resilienza dei soggetti critici costituisce quindi una priorità per l’Unione.

Le linee guida della Commissione forniscono agli Stati membri una base operativa per tradurre i requisiti normativi in misure concrete, capaci di rafforzare la protezione delle infrastrutture, ridurre le vulnerabilità e assicurare la continuità dei servizi essenziali anche in condizioni di crisi.

La sfida principale sarà garantire un’applicazione uniforme delle raccomandazioni, promuovendo al tempo stesso la cooperazione tra istituzioni pubbliche, operatori privati e autorità competenti a livello europeo e nazionale.


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