La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con un comunicato stampa, ha informato circa l’esito del giudizio Latombe c. Commissione (T-553/23), respingendo il ricorso per l’annullamento della decisione di adeguatezza relativo al Data Privacy Framework.
Fondamentali i passaggi circa la tutela giurisdizionale offerta dalla Data Protection Review Court valutata come equivalente rispetto a quella garantita dal diritto europeo, nonché la legittimità della raccolta massiva dei dati personali da parte dell’intelligence statunitense in quanto soggetta a controllo successivo (e rimediale).
Attenzione, però: c’è ancora la possibilità di un altro grado di giudizio, ma non solo.
Nella sentenza, pur riconoscendo che il quadro normativo vigente in materia di protezione dei dati personali negli Stati Uniti è in grado di garantire un livello di protezione adeguato, si ricorda che la Commissione deve assicurare che eventuali mutamenti di contesto normativo non facciano venire meno in tutto o in parte le tutele e le garanzie predisposte.
Insomma: è stato evitato un effetto Schrems III, ma il Data Privacy Framework ha solo superato un tiro salvezza.
Lunga e impervia è ancora l’avventura.