Nel giorno stesso della scadenza dell’aggiornamento annuale previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo 138/2024 di recepimento della Direttiva NIS2, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha pubblicato la nuova determinazione direttoriale 0283727 del 31 luglio 2025.
Si tratta di un atto imponente, sostitutivo della precedente determinazione n. 136117 del 10 aprile 2025, che definisce termini, modalità e procedimenti per l’accesso e l’uso della piattaforma digitale ACN, oltre a regolare la designazione dei rappresentanti NIS e le comunicazioni ufficiali tra i soggetti obbligati e l’Autorità nazionale competente.
Analizza, quindi, i contenuti principali del documento, le implicazioni pratiche per i soggetti pubblici e privati che ricadono sotto il perimetro NIS, fornendo una lettura critica degli obblighi introdotti, dei rischi connessi alla non conformità e delle novità che interesseranno tutte le imprese nei prossimi mesi.
Come sappiamo, il Decreto NIS (D.lgs. 138/2024) affida ad ACN il ruolo di Autorità nazionale competente NIS e definisce l’obbligo per i soggetti NIS di registrarsi e mantenere aggiornate le proprie informazioni su una piattaforma digitale predisposta dall’Agenzia.
L’attuazione operativa di questi obblighi è regolata, appunto, attraverso determinazioni del Direttore Generale di ACN, come quella oggetto della presente analisi e i cui punti salienti sono i seguenti:
La nuova determinazione non è un semplice aggiornamento formale: è una dichiarazione di metodo. ACN intende strutturare un ecosistema in cui ogni informazione fornita dai soggetti NIS sia tracciabile, autenticata, confermata e validabile.
Ogni ruolo ha una sua collocazione, un perimetro, un vincolo e – cosa fondamentale – una responsabilità personale.
Il punto di contatto diventa una figura tecnica, ma al tempo stesso strategica e fiduciaria. La sua assenza o la sua nomina inadeguata mina la capacità dell’organizzazione di adempiere tempestivamente a obblighi normativi e di comunicare con l’Autorità.
Allo stesso tempo, l’inasprimento delle responsabilità per gli organi amministrativi impone un salto culturale: non si tratta solo di conoscere i rischi, ma di documentare di averli gestiti e comunicati correttamente.
La determinazione è entrata in vigore proprio il 31 luglio 2025, esattamente nel giorno di chiusura della finestra per l’aggiornamento annuale. Questa scelta temporale ha sollevato molte perplessità tra operatori e professionisti del settore.
Pubblicare in questo stesso giorno una norma che sostituisce quella con cui i soggetti NIS si sono appena conformati può apparire contraddittorio: come si può rispettare “oggi” una regola pubblicata “oggi”?
Ma la risposta, a ben guardare, non è giuridica. È comunicativa. È strategica. È un messaggio a caratteri cubitali per tutto l’ecosistema: da oggi si fa sul serio. Basta proroghe, deroghe, approssimazioni o interpretazioni estensive. Chi deve adempiere, lo faccia. Chi è in ritardo, si adegui. E chi sbaglia, risponderà.
È l’inizio di una nuova stagione di compliance, dove ogni informazione è tracciata, ogni ruolo è formalizzato, ogni passaggio è verificabile. In questa logica, il tempo delle mezze misure è finito. La cybersecurity entra nella sua età adulta. Il messaggio è chiaro: la cyber security non è solo una questione tecnica.
È anche una questione di governance, trasparenza e accountability. E ora, davvero, non ci sono più scuse.