Era stato prorogato a oggi, 31 luglio 2025, il termine ultimo per comunicare le informazioni aziendali sul portale ACN, un passaggio fondamentale per la conformità alla Direttiva NIS2 (Network and Information Systems Directive 2), recepita in Italia con il Decreto Legislativo 138/2024.
Ricordiamo che la NIS2 rappresenta un importante aggiornamento normativo che estende gli obblighi di cybersicurezza a un’ampia gamma di organizzazioni, incluse le PMI e le pubbliche amministrazioni (PA) locali, specialmente se operanti in settori critici o facenti parte di catene di approvvigionamento essenziali.
Ora, dunque, è tempo di fare sul serio, anche perché la scadenza di gennaio per l’adozione delle nuove regole sulla notifica degli incidenti è vicina.
È fondamentale scongiurare il rischio che una rapida e ampia trasposizione della NIS2 in Italia, include le PMI nelle catene di approvvigionamento critiche, possa generare una percezione di “sovra regolamentazione”.
Le PMI, con risorse limitate e una non sufficiente maturità di cyber sicurezza, rischiano di non riuscire a conformarsi pienamente, compromettendo l’efficacia della direttiva per queste organizzazioni.
La frammentazione dell’implementazione a livello UE complica ulteriormente la situazione per le PMI con operazioni transfrontaliere.
L’Italia affronta una carenza strutturale di professionisti della cyber sicurezza e le PMI, in particolare, faticano a investire in soluzioni avanzate e a trattenere personale qualificato.
Spesso le organizzazioni non hanno un budget dedicato alla NIS2 anche derivante da una mancato coinvolge della direzione, nonostante sia un requisito legale.
Questo deficit di capitale umano e finanziario, nonché di sensibilizzazione, ostacola l’implementazione pratica della direttiva.
La NIS2 si applica anche alle PA centrali e regionali, basandosi su una valutazione del rischio che considera l’impatto di interruzioni sui servizi critici.
Il D.lgs. 138/2024 rappresenta un “cambiamento epocale” per le PA, ampliando il campo di applicazione.
Le PA locali, come le PMI, possono affrontare carenze di risorse e competenze specialistiche. Nonostante l’obbligo di adottare le “Misure minime di sicurezza Ict” di AgID dal 2017, l’allineamento completo con i requisiti NIS2 richiede sforzi e investimenti aggiuntivi.
La NIS2 impone un approccio basato sul rischio, richiedendo alle organizzazioni di identificare, monitorare e mitigare i rischi per i propri sistemi.
Il “Framework Nazionale per la Cybersecurity 2025” dell’Acn, compatibile con il NIST Cybersecurity Framework 2.0, fornisce una metodologia riconosciuta e agnostica dal fornitore per la gestione del rischio.
Questo permette alle organizzazioni di sfruttare investimenti esistenti (per esempio, certificazioni in essere alla ISO 27001) e di adottare un approccio basato su principi, favorendo flessibilità ed efficienza dei costi.
La NIS2 consente l’uso di software open source, ma attribuisce la piena responsabilità della sua sicurezza e conformità alle organizzazioni che lo utilizzano.
Pratiche chiave per l’open source:
La NIS2 richiede che gli organi direttivi ricevano formazione adeguata sui rischi e le pratiche di gestione della cyber sicurezza.
L’ACN e altri enti promuovono diverse iniziative:
Per le organizzazioni, una roadmap strutturata è fondamentale.
Determinare l’ambito di applicazione e valutare le lacune:
Registrazione presso l’Autorità competente:
Implementazione delle misure:
Scadenza e audit:
Questa roadmap offre un quadro pratico per affrontare la conformità NIS2 in modo metodico, trasformando un obbligo normativo in un’opportunità per rafforzare la resilienza cibernetica.
L’Italia, con il D.lgs. 138/2024, ha dimostrato un impegno significativo nel rafforzare la cyber sicurezza nazionale in linea con la Direttiva NIS2. L’ampliamento della portata normativa a PMI e PA locali è un passo cruciale per la resilienza complessiva del sistema.
Tuttavia, le sfide sono concrete e in particolare la complessità normativa e il divario di competenze e le risorse limitate per entrambe richiedono un approccio strategico e strutturato.
Il ruolo dell’ACN è centrale nel guidare le organizzazioni e l’enfasi sulla responsabilità degli organi direttivi eleva la cyber sicurezza a una priorità di governance.
Per una conformità efficace e una resilienza duratura, è fondamentale:
Affrontare queste sfide con determinazione permetterà all’Italia di consolidare la propria postura di cyber sicurezza e di garantire un futuro digitale più sicuro per tutti.
Oltre all’approccio applicativo delle richieste della norma, risulta infine, ma non meno importante, un approccio “cognitivo” della materia, un cambiamento, se si vuole radicale, nell’intendere gli aspetti legati al digitale partendo dalla sua sicurezza, per poi declinarli alla necessità e utilizzabilità.
Il digitale è utile, fondamentale in una cultura moderna, un digitale non sicuro è inutile se non addirittura pericoloso in caso di strutture critiche o fondamentali per la vita del paese.
Aspetti che anche la nuova Direttiva NIS2 vuole percorrere partendo dal nocciolo principale di ogni organizzazione: l’organo direttivo e di comando.
Il vertice di ogni organizzazione dovrà, pertanto, intraprendere un percorso di sana consapevolezza sulla sicurezza delle informazioni e, una volta acquisita, richiederla a tutti i membri dell’organizzazione stessa.