L’intensificarsi degli attacchi informatici e delle violazioni dei dati ha reso la cifratura dei dati una tecnologia indispensabile per la sicurezza digitale.
Infatti, è in grado di trasformare le informazioni sensibili in codice illeggibile e di garantire che i dati rimangano protetti anche in caso di accesso non autorizzato.
Iniziamo a chiarire che cifratura e crittografia non sono sinonimi, ovvero:
Di fatto, mentre la crittografia definisce i principi teorici e gli algoritmi, la cifratura è l’implementazione operativa di questi principi per proteggere dati specifici.
Sebbene il principio di base della cifratura sia concettualmente semplice, gli strumenti crittografici moderni implementano sistemi di estrema complessità matematica che garantiscono elevati livelli di sicurezza.
Di seguito i componenti fondamentali del processo di cifratura:
È doveroso evidenziare che, durante il processo di cifratura, gli algoritmi utilizzano chiavi crittografiche specifiche per trasformare il testo in chiaro in una versione cifrata incomprensibile.
La decifratura, invece, inverte questo processo utilizzando algoritmi complementari che ripristinano il messaggio nella sua forma originale. A seconda della tipologia di cifratura implementata, il sistema può utilizzare una o due chiavi crittografiche distinte.
Ecco i principali algoritmi di cifratura:
I metodi crittografici si distinguono in tre categorie principali di cifratura e, precisamente:
La crittografia a chiave pubblica utilizza due chiavi matematicamente correlate ma distinte: una chiave pubblica per la cifratura e una chiave privata per la decifratura.
La chiave pubblica può essere condivisa liberamente, mentre la chiave privata rimane segreta e unica per ogni destinatario. Tale sistema offre maggiore sicurezza rispetto alla cifratura simmetrica, ma comporta maggiori costi computazionali.
L’algoritmo RSA rappresenta l’implementazione più diffusa di questo approccio, utilizzato nei certificati SSL per le connessioni HTTPS e nelle comunicazioni sicure su Internet.
La cifratura simmetrica utilizza un’unica chiave privata per entrambe le operazioni di cifratura e decifratura.
Tale approccio garantisce prestazioni superiori rispetto alla cifratura asimmetrica, ma richiede che tutte le parti coinvolte nella comunicazione condividano preventivamente la chiave segreta.
Gli algoritmi simmetrici come AES e Triple DES sono ampiamente utilizzati in applicazioni che richiedono elevate prestazioni, quali: i sistemi di pagamento e la generazione di numeri casuali.
La cifratura omomorfica si integra nei sistemi di cifratura asimmetrica permettendo a soggetti terzi di eseguire elaborazioni computazionali complesse su dati cifrati senza mai accedere alle informazioni in chiaro.
Il processo funziona attraverso l’utilizzo della chiave pubblica del proprietario dei dati che consente a provider esterni di effettuare calcoli matematici arbitrari sui messaggi cifrati, mantenendo la loro forma crittografata durante tutto il processo di elaborazione.
Il fornitore del servizio restituisce i risultati computazionali sotto forma di nuovi messaggi cifrati che il proprietario originale può successivamente decifrare, utilizzando la propria chiave privata per ottenere i risultati finali in formato leggibile.
Questa tecnologia rivoluziona l’approccio al cloud computing e all’outsourcing dei dati sensibili, consentendo alle organizzazioni di delegare operazioni computazionalmente intensive a datacenter esterni, senza compromettere la riservatezza delle informazioni.
La crittografia si rivela come uno strumento essenziale per la protezione dei dati personali e finanziari.
Di fatto, grazie alla adozione della cifratura è possibile ottenere vantaggi in termini di:
La convergenza tra la Direttiva NIS 2, il GDPR, il Data Act e il Data Governance Act crea un ecosistema regolamentare complesso che mira a garantire la protezione e la sicurezza dei dati.
Ciò richiede approcci tecnologici innovativi per garantire la conformità simultanea a multiple normative.
La cifratura dei dati si rivela non solo come strumento tecnico di protezione, ma come elemento strategico fondamentale per soddisfare i requisiti normativi europei in termini di protezione delle informazioni sensibili, oltre a mantenere la competitività nel mercato digitale globale.
Ma vediamo di seguito, in dettaglio, di che si tratta.
La Direttiva NIS 2 stabilisce requisiti stringenti per la protezione delle infrastrutture critiche e dei servizi essenziali digitali, oltre a richiedere specificamente l’adozione di tecnologie di cifratura per garantire la riservatezza, l’integrità e la disponibilità dei dati, con particolare attenzione alla protezione dei sistemi di controllo industriale, delle reti di telecomunicazione e dei servizi cloud.
Ne consegue che le organizzazioni soggette alla direttiva devono dimostrare di aver implementato soluzioni di cifratura robuste che resistano agli attacchi informatici più sofisticati, utilizzando algoritmi approvati dalle autorità competenti e gestendo le chiavi crittografiche secondo standard internazionali riconosciuti.
Inoltre, la conformità a NIS 2 richiede la capacità di cifrare i dati sia a riposo sia in transito, implementando protocolli di comunicazione sicuri e sistemi di backup cifrati che garantiscano la continuità operativa anche in caso di incidenti di sicurezza.
Il regolamento Gdpr stabilisce la cifratura come una delle misure di sicurezza tecniche e organizzative più efficaci per proteggere i dati personali, riducendo significativamente i rischi in caso di violazione.
Il Data Act amplifica questi requisiti richiedendo che i dati generati da dispositivi IoT e da servizi digitali siano protetti durante tutto il loro ciclo di vita, inclusi i processi di condivisione e di portabilità tra diverse piattaforme.
La cifratura diventa, quindi, essenziale per garantire che i diritti di accesso e di portabilità dei dati possano essere esercitati in modo sicuro, senza compromettere la riservatezza delle informazioni.
Il Data Governance Act introduce ulteriori complessità, richiedendo meccanismi di cifratura differenziati per supportare la condivisione sicura di dati tra settori pubblico e privato, oltre ad implementare controlli di accesso granulari che permettano di proteggere simultaneamente informazioni personali e commerciali sensibili.
A fronte di quanto scritto finora, l’integrazione di queste normative richiede alle organizzazioni di progettare architetture crittografiche flessibili e scalabili, capaci di adattarsi a diversi contesti normativi, mantenendo elevati standard di sicurezza e facilitando la governance dei dati attraverso tecnologie innovative, come la cifratura omomorfica e le tecniche di privacy-preserving computation.
La cifratura dei dati continuerà a essere fondamentale per la sicurezza e la privacy ed assisteremo a evoluzioni significative a fronte dell’integrazione di tecnologie innovative che amplieranno significativamente le capacità di protezione dei dati.
Inoltre, la cifratura omomorfica è destinata a diffondersi maggiormente in futuro in quanto permette di elaborare dati cifrati senza decifrarli, rivoluzionando il cloud computing e l’analisi dei big data nel rispetto della privacy.
Ancora, le tecniche di secure multi-party computation consentiranno a diverse organizzazioni di collaborare su calcoli condivisi, mantenendo la riservatezza dei propri dati, aprendo nuove possibilità per la ricerca scientifica e l’innovazione industriale.
L’intelligenza artificiale trasformerà la gestione delle chiavi crittografiche, implementando sistemi autonomi di key management che potranno adattarsi dinamicamente alle minacce emergenti e ottimizzare automaticamente le strategie di cifratura.
Parallelamente, la crescente complessità degli attacchi informatici richiederà l’implementazione di cifrature adattive avanzate in grado di riconfigurarsi in tempo reale per contrastare nuove tipologie di minacce, utilizzando tecniche di machine learning per predire e prevenire tentativi di compromissione.
L’avvento del quantum computing rappresenta la sfida più significativa per l’attuale paradigma della cifratura, richiedendo una transizione urgente verso algoritmi post-quantistici che possano resistere alla potenza computazionale dei computer quantistici.
L’evoluzione del framework normativo europeo introdurrà requisiti sempre più stringenti per la protezione dei dati, richiedendo alle organizzazioni di implementare soluzioni di cifratura che garantiscano simultaneamente sicurezza, trasparenza e verificabilità.
Inoltre, la convergenza tra normative esistenti e le future regolamentazioni sull’intelligenza artificiale creerà nuove categorie di dati che richiederanno protezioni specifiche, mentre l’espansione del diritto digitale europeo a livello globale influenzerà gli standard internazionali di cifratura.
Quanto appena descritto indurrà le organizzazioni a sviluppare strategie di compliance proattive che anticipino i cambiamenti normativi, implementando sistemi di cifratura modulari e aggiornabili che possano adattarsi rapidamente a nuovi requisiti legali.
Inoltre, l’interoperabilità tra diverse giurisdizioni richiederà standard crittografici armonizzati che garantiscano la protezione dei dati nei trasferimenti internazionali, mentre la crescente digitalizzazione dei servizi pubblici spingerà verso l’adozione di tecnologie crittografiche certificate che possano garantire la fiducia digitale tra cittadini e istituzioni.
In conclusione, la cifratura dei dati non rappresenterà più soltanto una misura di sicurezza tecnica, ma diventerà un elemento fondamentale della governance digitale, contribuendo a costruire un ecosistema informativo resiliente, trasparente e rispettoso dei diritti fondamentali nell’era della trasformazione digitale globale.