Mutuando il titolo di un famoso film americano si potrebbe dire che “ogni azienda ha il diritto di scalare”. Teoricamente nessuno glielo impedisce, ma, in pratica, spesso si rinuncia a una trasformazione strutturata dei sistemi, continuando ad aggiungere hardware e software senza riprogettare i sistemi informativi in ottica scalabile e più adeguata alle esigenze di business.
Le aziende che puntano a crescere sono orientate a “scalare la vetta” e proprio il termine “scalare” assume importanza per la sua doppia valenza applicata all’azienda e alla capacità dei suoi sistemi informativi.
Un importante abilitante di un’azienda che voglia crescere risiede nella capacità dei suoi sistemi informatici di poter “scalare” al bisogno, ovvero crescere e adeguarsi in modo adattabile e flessibile alle mutate e mutevoli esigenze di potenziamento delle capacità di calcolo, di disponibilità, di performance, di resilienza, di continuità eccetera.
Considerando l’attuale contesto globalizzato dei mercati e la correlata e perenne esigenza delle aziende di distinguersi rispetto ai propri concorrenti, la capacità di evoluzione delle proprie infrastrutture IT non è da considerare come un lusso, ma come una vera necessità operativa.
Per questo motivo una infrastruttura flessibile può essere determinante per garantire servizi e sostenere il business aziendale contribuendo in modo significativo al successo aziendale.
Si chiama infrastruttura scalabile quell’insieme di dotazioni digitali che rappresentano un ambiente di elaborazione progettato per gestire facilmente la crescita e l’aumento della domanda di risorse e viceversa ridurre l’utilizzo delle risorse quando la domanda diminuisce.
In generale implica la progettazione, l’implementazione e la gestione di sistemi e architetture in grado di gestire senza problemi carichi di lavoro crescenti, accogliere basi di utenti in espansione e adattarsi ai mutevoli requisiti aziendali senza compromettere prestazioni, affidabilità o sicurezza.
È solitamente possibile realizzare infrastrutture IT scalabili in un ambiente on-premise grazie a tecniche di virtualizzazione e ai loro vantaggi, ma è utile ricordare che altrettanti vantaggi possono essere ottenuti adottando soluzioni scalabili offerte dai provider di servizi cloud pubblici.
In entrambi i casi sono necessarie valutazioni preventive che dipendono dalle proprie esigenze, capacità di spesa e di competenze del personale e dal punto di partenza tecnologico e dei sistemi informativi digitali aziendali.
Quando una infrastruttura è scalabile allora possiede alcune specifiche caratteristiche:
Un’infrastruttura scalabile permette di prevenire criticità che limitano la produttività, quali velocità di rete ridotte, hardware obsoleto, cali di prestazione e limitazioni di archiviazione dei dati o correlate a “colli di bottiglia” per l’accesso alle risorse da parte dell’accresciuto numero di dipendenti e partner esterni.
Ma non tutti hanno potuto o voluto avviare la propria trasformazione digitale in un’ottica già scalabile e al momento di effettuare questo passaggio si potrebbe non sapere bene da dove partire.
Prima di investire in nuove tecnologie, è fondamentale capire bene il punto di partenza e di arrivo dell’investimento. Si procede mediante un’auto-valutazione (assessment) dello stato attuale e delle esigenze future, guardando alla attuale configurazione IT (licenze, limitazioni, performance, capacità di calcolo, capacità di memoria, volumi di rete) e alle esigenze di quella futura, in funzione del livello di business/clienti/fornitori fra lo stato della propria attività oggi e in proiezione su tre/cinque anni.
Questa valutazione fornirà una chiara comprensione dei limiti attuali e delle potenziali opportunità di crescita; inoltre comprendere la traiettoria, permette di progettare un’infrastruttura in grado di scalare in modo correlato/appropriato.
Sia che si scelga una soluzione di virtualizzazione IT on premise, sia che si adotti un modello di cloud computing è opportuno scegliere soluzioni modulari, che permettono di aggiungere componenti come processori, memoria o storage in base alle esigenze e che offrono un modo conveniente per scalare senza sostituire interi sistemi.
I dati digitali sono particolarmente cruciali e dovrebbe sempre essere considerata una infrastruttura scalabile per poterli gestire in modo ottimale: quando i metodi di archiviazione tradizionali potrebbero non essere più sufficienti, si dovrebbe optare per soluzioni di archiviazione scalabili come i Network Attached Storage (NAS), Storage Area Network (SAN) e/o sistemi di archiviazione basata su cloud.
Non sono da dimenticare anche soluzioni di backup automatizzati che si adattano al volume dei dati momento per momento.
Con l’aumentare del numero di dipendenti, aumenta in modo correlato e progressivo il numero di dispositivi connessi alla rete e quindi investire in un’architettura di rete scalabile è essenziale per mantenere velocità, sicurezza e affidabilità e flessibilità.
Un’infrastruttura IT scalabile richiede, infatti, una rete in grado di gestire un traffico maggiore senza colli di bottiglia (e questa capacità è anche utile per prevenire danni da attacchi distribuiti di negazione di servizio, i DDoS n.d.r).
È consigliabile, quindi, la valutazione e l’implementazione di SD-WAN (Software-Defined Wide Area Network) per gestire il traffico di rete in modo più efficiente e garantire operazioni fluide durante la scalabilità.
Un ultimo ma non meno importante componente di una architettura scalabile è la sicurezza che garantisce la resilienza dell’infrastruttura.
Al crescere di una infrastruttura IT, devono crescere anche le misure di sicurezza informatica che a loro volta devono avere carattere di scalabilità. In particolare, è consigliabile dotarsi di sistemi di autenticazione a più fattori (MFA) poiché cresce il numero di utenti e fornitori che accedono e quindi è preferibile aumentare a più fattori la fase di autenticazione all’accesso.
Inoltre, è importante la possibilità di scalare attività di sicurezza esternalizzando a provider specializzati (Security as a service-SECaaS) per non sovraccaricare il team interno.
Infine, è necessario prevenire periodi di downtime investendo in appropriati sistemi di business continuity e disaster recovery per ripristinare rapidamente servizi e capacità a valle di un qualsiasi tipo di problema operativo.
I sistemi di continuità e di ripristino dovrebbero essere periodicamente testati per garantire efficacia ed efficienza del processo e per migliorare la preparazione delle persone coinvolte.